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Ranuccio
Bianchi Bandinelli è nato a Siena nel 1900: archeologo di
fama internazionale è stato professore di storia dell’arte
greca e romana presso le università di Cagliari, Gröningen,
Pisa, Firenze e Roma. Direttore generale delle Antichità
e Belle Arti dal 1945 al 1948, riorganizzò i musei italiani
e curò il restauro dei monumenti danneggiati dalla guerra.
Insigne studioso dell’arte etrusca, greca, romana e proto-bizantina,
si è interessato soprattutto alle caratteristiche delle forme
plastiche, toccando anche taluni aspetti dell’arte contemporanea.
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Dal
1958 al 1967 è stato redattore capo dell’Enciclopedia
dell’arte classica e orientale.
Durante
i suoi esordi si occupò intensamente dela Valdelsa e delle
zone intorno a Siena: Per il nostro territorio suoi lavori sono
stati e sono tuttora dei capisaldi da cui non è possibile
prescindere per qualsiasi studio di etruscologia in terra di Siena.
Tra i suoi lavori giovanili spicca senza dubbio la monografia
sulla Valdelsa e sui dintorni di Siena in cui fa il punto sulle
ricerche e cerca di collegare tra di loro le diverse tracce lasciate
dagli etruschi nel territorio. [“Materiali archeologici
del territorio di Siena e della Valdelsa” in La Balzana,
n.s., II, marzo-aprile 1928, pp. 37-42, La Balzana, II, 3 maggio-giugno,
1928, pp. 71-84, La Balzana, II, 5, settembre-ottobre 1928, pp.
162-171].
Di maggiore impegno e di grande prestigio fu anche il successivo
articolo sulla tomba dei Calisna Sepus, scoperta nella necropoli
del Casone nelle proprietà Terrosi alla fine dell’800.
Il grande complesso tombale, smembrato ad inizio ‘900 tra
la famiglia Terrosi e il museo di Berlino, nonostante il grande
clamore suscitato al momento della scoperta e nonostante la ricchezza
dei materiali, non aveva mai ricevuto l’onore di una pubblicazione
scientifica; Bianchi Bandinelli, tentò di sopperire alle
mancanze avvenute durante lo scavo, cercando di ricontestualizzare
i reperti di corredo con le urne, realizzando una tipologia di
quest’ultime e cercando di interpretare iscrizioni e iconografie
[ La tomba dei Calini Sepus presso Monteriggioni, in Studi Etruschi,
II, 1928, pp. 133-176].
Morì a Roma nel 1975.
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